“Era tutto lì sulle righe nere e gli spazi bianchi, e ciò che mancava l’avrei messo io. Anzi, era un segreto che la partitura stava confidando a me soltanto. E sarei riuscita ad ascoltarlo in ogni sussurro se non mi fossi distratta ripensando al giorno prima.”
Anita non ha ancora diciott’anni, ma la vita la costringe a recitare un copione da adulta. Deve preoccuparsi per la madre, appassionata traduttrice dal giapponese, che spesso si dimentica di mangiare. Deve misurare le frasi per non dispiacere il padre nelle poche e deludenti serate passate insieme, previste dal giudice dopo la separazione. Deve esercitarsi con la viola ore e ore ogni giorno, perché le sue dita imparino a volare sulle corde. La musica è il solo sentimento stabile che conosca, l’unico al quale valga la pena di aggrapparsi. Forse è per solitudine, forse è per spregiudicatezza giovanile oppure per sfida che accetta l’invito a casa del suo nuovo insegnante al Conservatorio, Gabriele. Lui ha intuito il talento dell’allieva e promette che l’aiuterà ad affinarlo. Per Gabriele, invece, la musica è soprattutto un rimpianto, un’aspettativa disattesa che lo trascina in un’esistenza vuota. L’incontro con Anita, la grazia acerba delle sue esecuzioni, ma anche quel corpo esile che freme per diventare maturo, squarciano il suo torpore. Nasce così una relazione in bilico fra tenerezza e malattia, abbandono e sopraffazione.
“Anita narra in prima persona. Ma non l’amore”
«Se la scrittura ha un’andatura piana e composta certi aggettivi e alcune sensazioni improvvise e stridenti rivelano ipersensibilità e quasi orrore di tutto ciò che di antropico e organico tende a distruggere i rari momenti di armonia ideale»
“Una viola e una ragazza: Il cuore inesperto conferma un talento che si fa sempre più sicuro e forte.”
“Il cuore inesperto è un libro pieno di ottima musica classica: ci troverete dentro Satie, Wagner, Ravel, Liszt, Pärt e tutta la grazia che è possibile trasferire da un pentagramma a una pagina scritta.”