Quello che attrae nei personaggi del nuovo romanzo di Francesca Scotti, Nessuno conosce Sayuki (Bompiani), è la loro attenzione vigile, quasi elettrica, che per difesa può essere dissimulata sotto una mondana efficienza, può diventare persino reticenza voluta. Ma è il loro continuo tentativo di leggere e prevedere il reale, al di là della quotidianità dei segni occulti e manifesti, che conquista. L’attitudine a interpretare indizi più o meno rilevanti, attraverso una ipersensibile e minuziosa ricognizione.
di Luca Martini